Descrizione
Nell’anno scolastico 1980/81 si è pensato di dare un nome alla scuola. Abbiamo scelto quello di Gianni Rodari giornalista di Omegna e soprattutto scrittore per bambini. Nel 1982 durante la festa di fine anno, è stato dato ufficialmente il nome alla scuola: c’era anche il Sindaco e, con una bella cerimonia, hanno messo la targa che si vede all’ingresso.
Chi/Dove siamo
La scuola, intitolata a Gianni Rodari è situata nella frazione di Torchiedo, sulle colline di Verbania.
Si tratta dell’ultimo edificio della via Monte Rosa, costruito durante gli anni ‘50.L’utenza proviene principalmente dai paesi limitrofi: Zoverallo, Biganzolo, Antoliva, ma si segnala la presenza di una discreta percentuale di alunni provenienti da altre zone di Verbania e dai Comuni vicini.
Chi sceglie di mandare i propri figli in questa scuola lo fa soprattutto per tre motivi principali:
- il tempo pieno consolidato
- i laboratori di arricchimento a classi aperte
- l’ubicazione della scuola nel verde e l’assenza di strade nella vicinanza
L’edificio scolastico si sviluppa su tre piani diversamente orientati. Sono a disposizione degli alunni:
- cinque aule occupate dalle classi
- un locale adibito a laboratorio di informatica
- un’aula polivalente a disposizione degli insegnanti
- una sala mensa
- un’ampia terrazza
- un seminterrato composto dalla palestra ed un aula adibita a laboratorio musicale ed aula video.
I collegamenti tra i piani avvengono solo per mezzo di scale interne. Le aule sono anche direttamente collegate all’esterno: dalla terrazza, attraverso ampie scalinate, si ha accesso ad un grande giardino con aree piane erbose ed aree ombreggiate da alcuni alberi.
Davanti all’ingresso della scuola c’è un piccolo parcheggio.
Storia
C’era una volta…” La nostra storia comincia così. Fino all’anno scolastico 1958/59 c’erano due scuole nella zona collinare di Verbania Est, una nella frazione di Biganzolo, l ‘altra nella frazione di Zoverallo. A Biganzolo c’era una sola maestra che insegnava in una pluriclasse, cioè una classe formata da prima e seconda insieme. Per frequentare le altre classi si doveva andare a Intra. A Zoverallo le pluriclassi erano due, una formata da prima e seconda con una maestra, l’altra formata da terza, quarta e quinta con un maestro.
Gli alunni continuavano ad aumentare e nei registri scolastici di quell’anno ritroviamo la preoccupazione di una maestra dì Zoverallo.
Novembre 1958: “Purtroppo siamo alla fine del mese e non abbiamo ancora potuto trasferirci nella nuova sede di Torchiedo perché, malgrado le promesse del comune, i lavori non sono ancora ultimati”.
Dicembre 1958: “Purtroppo il trasferimento è ancora in alto mare e temo che l’anno nuovo ci vedrà ancora qui ad iniziare il secondo trimestre.”
Febbraio 1959: “Niente di nuovo per quanto riguarda il prossimo trasferimento a Torchiedo,mentre si fa sempre più critica la situazione qui a Zoverallo: è arrivato un nuovo alunno in seconda e ho potuto sistemarlo nell’aula perché continua l’assenza di un altro scolaro ricoverato in ospedale.”
Marzo 1959: “I due principali avvenimenti di questo mese sono stati la fine del secondo trimestre e la festa degli alberi, celebrata il 21 marzo a Torchiedo insieme agli scolari di Biganzolo. In occasione di questo incontro abbiamo avuto modo di constatare con piacere che i piccoli delle due frazioni fratellizzano con facilità, cosa che raramente avviene tra abitanti di paesi vicini. È un bene che i nostri scolari inizino ad abituarsi all’idea che l’anno venturo saranno tutti assieme nella medesima scuola.
Alla fine del mese un’altra sorpresa: l’arrivo di due nuovi elementi in classe seconda. Essendo nell’impossibilità di accoglierli nell’aula, per mancanza di spazio, si rendono necessari provvedimenti solleciti: o il trasferimento a Torchiedo o l’orario alternato!”
Ma, finalmente, la nostra scuola accoglie i suoi primi alunni:
Aprile 1959: “Fortunatamente non ho dovuto ricorrere all’orario alternato perché nei primi giorni del mese ci siamo trasferiti (solo io e il collega di Zoverallo) nella nuova scuola di Torchiedo! Per i bambini è stata una grande festa questa bella scuola nuova, tutta per loro, con tante piacevoli novità. Grande meraviglia ha suscitato la carta geografica dell’Italia appesa alla parete, i gabinetti nuovi con l’acqua corrente e i lavandini con quattro rubinetti. I primi giorni erano un po’ spaesati, ma si sono subito ambientati”.
Nell’anno scolastico 1959/60 arrivano anche gli alunni di Biganzolo e da allora ci sono sempre state cinque classi, addirittura sei in certe annate particolarmente numerose.
Il geometra Roncoroni del comune di Verbania ci ha aiutato nella ricostruzione della storia dell’edificio scolastico.
1960 La scuola aveva cinque aule, i servizi, il corridoio, il salone. Vicino all’ingresso abitava il bidello custode, sig. Giuseppe. Al posto della palestra c’era un grande porticato
1965 Vengono costruiti, nel sottotetto, la biblioteca (oggi aula insegnanti) e l’appartamento del bidello-custode.
1970 Viene chiuso il portico.
1970/74 Si costruiscono la palestra, la scala, l’aula video e l’aula di musica, i servizi di in fondo alle scale.
1975/76 II tetto in ardesia viene sostituito.
1979/83 Vengono costruiti la cucina e il refettorio (ora non più utilizzato per il numero elevato di alunni che usufruiscono del servizio mensa).
1986 Viene rifatto impianto elettrico.
1988 Si sostituisce l’impianto di riscaldamento.
1998 Si sostituiscono: i serramenti (porte e finestre) in legno con quelli in alluminio in tutte le aule; la porta finestra della palestra con una nuova porta di sicurezza; il pavimento e le piastrelle di rivestimento della cucina. Si rifanno i bagni sul lato destro; si tinteggiano le pareti delle aule, dei servizi, del salone e dei corridoi.
2002 Si completa la recinzione del giardino; si posa un elevatore montavivande per mettere in collegamento la cucina con il piano superiore (ex salone); si posa il nuovo pavimento nell’atrio, nel corridoio e nel locale distribuzione pasti (ex salone).
2002 Vengono rifatti i bagni sul lato sinistro; si posa un “montascale” di collegamento tra l’ingresso e corridoio per l’abbattimento delle barriere architettoniche; si sostituiscono i pavimenti delle aule e si tinteggiano le porte nello stesso colore: ogni aula un colore diverso, secondo le preferenze di alunni e insegnanti!
Anche molti ex alunni, Marina, Lidia, Paolo, Fabrizio, Lorena, Luisa, Fiorenzo, Giuseppe ed altri, hanno voluto condividere con noi i loro ricordi:
La scuola era nuova e c’era davanti un bel prato; non c’era la recinzione a est, verso il ruscello, e i bambini andavano sempre a giocare nella valletta, ma i maestri gridavano. Le ortensie erano piene di foglie come un bosco e si poteva giocarci a nascondino. Quando pioveva si giocava sotto al portico della scuola (dove oggi c’è la palestra); i giochi preferiti erano nascondino e calcio. Nei locali vicino all’ingresso abitava il signor Giuseppe, che faceva il bidello-custode.
Le classi erano tutte in ordine dalla prima alla quinta, cominciando da sinistra, e ogni anno la classe si spostava nell’aula a fianco. La scuola cominciava a ottobre, si veniva a scuola il sabato e si stava a casa di giovedì. Non c’era il tempo pieno: si faceva lezione il mattino, poi si andava a mensa e di pomeriggio si facevano molte attività, però solo per chi voleva. I maschi avevano il grembiule blu col fiocco bianco, le femmine il grembiule bianco col fiocco blu; in quarta e quinta i maschi mettevano una giacchetta blu. I maestri erano molto severi: tiravano le orecchie o mandavano in castigo dietro la lavagna, che allora non era attaccata al muro. In classe si stava composti, le cartelle al loro posto sotto il banco, non si chiacchierava e, quando entrava un maestro, ci si alzava tutti in piedi in segno di rispetto. C’era l’esame anche in seconda elementare, oltre che in quinta. L’insegnante di classe era uno solo, ma all’esame c’erano altri due maestri. Si bocciava spesso (anche se uno faceva tante assenze era bocciato) e capitava che in terza ci fossero bambini di dodici anni. Non si facevano tanti sport come oggi, ma una volta hanno organizzato un corso di francese: era la prima volta che si insegnava una lingua straniera alle elementari!
L’anno scolastico 1973/74 segna un cambiamento molto importante per la scuola di Torchiedo: infatti è la prima scuola della provincia di Novara che decide di sperimentare il “tempo pieno”. I cambiamenti sono tanti: due insegnanti per classe, lezioni mattino e pomeriggio, vacanza il sabato.
Così ci ha detto un’ex alunna: “Sono arrivata a Torchiedo in terza elementare; quell’anno è stato il primo del tempo pieno: avevamo una maestra il mattino e una il pomeriggio e le attività opzionali si facevano due volte alla settimana. Qualcuno si fermava alla mensa e c’era una bidello che cucinava per tutti”.
Anche nel 1982 succede qualcosa degno di nota e ce lo racconta la maestra Graziella: “Ho cominciato ad insegnare in questa scuola nell’anno scolastico 1980/81 e proprio in quell’anno noi maestre abbiamo pensato di dare un nome alla scuola. Abbiamo scelto quello di Gianni Rodari giornalista di Omegna e soprattutto scrittore per bambini. Nel 1982 durante la festa di fine anno, è stato dato ufficialmente il nome alla scuola:c’era anche il Sindaco e, con una bella cerimonia, hanno messo la targa che si vede all’ingresso”.
Dove si trova
- indirizzo
Via Monterosa 12, Torchiedo
- CAP
28921
- Orari
Per conoscere gli orari e le modalità di ricevimento contattare la segreteria scolastica
- Email
- PEC
- Telefono